Le compravendite delle banche centrali continuano a stimolare i prezzi dell’oro a nuove vette, ma l’aumento dell’interesse degli investitori e il prossimo taglio dei tassi di interesse indicano che la crescita dei prezzi dell’oro non ha ancora raggiunto il suo picco, come evidenziato da un nuovo rapporto della società di gestione patrimoniale di Ginevra Union Bancaire Privée (UBP).

Gli analisti hanno evidenziato diversi fattori che hanno contribuito alla forte crescita dei prezzi nel mese scorso, portando l’oro a una serie di record storici, recentemente ben oltre i 2.200 dollari per oncia.

In primo luogo, gli afflussi nel mercato finanziario dell’oro (XAU/USD) sono notevolmente aumentati, così come l’aumento significativo delle posizioni lunghe sui contratti futures, il che indica che gli investitori istituzionali hanno rafforzato le loro esposizioni verso il metallo giallo. In secondo luogo, le banche centrali hanno continuato con l’acquisto aggressivo di oro fisico, con i dati più recenti che mostrano acquisti sostanziali dall’inizio dell’anno, circa 40 tonnellate al mese.

UBP ritiene che questi acquisti delle banche centrali abbiano un impatto tangibile sul mercato, con il World Gold Council che stima che il 15% del prezzo dell’oro sia dovuto agli acquisti continui da parte delle banche centrali. Si prevede che questa tendenza continuerà nei prossimi mesi e anni, poiché le banche centrali prevedono di aumentare le loro riserve auree.

Il terzo fattore è l’effetto degli investitori al dettaglio che aumentano le loro partecipazioni negli ETF sull’oro. Si è notato che la maggior parte di ciò è avvenuto dopo che l’oro aveva già realizzato la maggior parte dei suoi guadagni, ma ciò annuncia comunque prospettive positive per il prezzo dell’oro in futuro. L’espansione della base degli investitori indica che questa tendenza ha ancora spazio per crescere, concludendo che gli investitori al dettaglio, rispetto alle medie precedenti, sono ancora sottopesati.

Anche le banche centrali inizieranno a stimolare la domanda di oro riducendo i loro tassi di interesse di riferimento, il che si prevede nei prossimi mesi. Le ultime previsioni indicano che le banche centrali intraprenderanno un ciclo di tagli anticipati dei tassi di interesse, significando che i tassi di interesse nominali cadranno sostanzialmente quest’anno. Il calo simultaneo e rapido della dinamica inflazionistica globale, insieme al ciclo anticipato di tagli dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, rappresenta uno sviluppo molto favorevole per l’oro. Ciò spiega il rapido aumento dei prezzi oltre i 2.200 dollari per oncia, ovvero 66€/g.

Guardando alla seconda metà del 2024, gli analisti di UBP hanno identificato altri due fattori aggiuntivi che potrebbero ulteriormente innalzare l’oro. Primo, le campagne presidenziali negli Stati Uniti probabilmente metteranno in evidenza i livelli eccessivi di debito negli USA, e la crescente preoccupazione per la sostenibilità fiscale degli Stati Uniti, a nostro avviso, beneficerà l’oro. Secondo, riteniamo che i rischi geopolitici rimarranno elevati e qualsiasi peggioramento nelle relazioni tra le principali potenze porterà a un ulteriore aumento dei prezzi dell’oro.

L’unica riserva che abbiamo riguardo al potenziale di ulteriore crescita dell’oro è legata alla velocità e all’ampiezza della crescita dei prezzi finora. Attualmente, l’oro viene scambiato con un grande premio rispetto ai rendimenti dei titoli del tesoro statunitensi a dieci anni protetti dall’inflazione (TIPS), che consideriamo un surrogato per i tassi di interesse reali attesi in futuro. Questo grande premio potrebbe ridursi se i rendimenti dei TIPS diminuissero nei prossimi mesi, il che è possibile se la Federal Reserve iniziasse a tagliare i tassi di interesse. Ciò significa che i prossimi dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti saranno estremamente importanti. Se i dati del CPI mostrano una certa moderazione su base mensile, possiamo aspettarci che l’oro sia scambiato al o poco sopra i livelli attuali.

In generale, manteniamo un atteggiamento positivo verso l’oro, e qualsiasi calo dei prezzi al di sotto di circa 64€/g lo vediamo come un’opportunità di acquisto forte. A lungo termine, un movimento dei prezzi al di sopra dei 70€/g è molto possibile e realistico.